lunedì 2 maggio 2011

Amici miei, questa volta ho finito davvero: ho finito con una triste rassegna dei più frequenti e più gravi malanni che affliggono questa nostra benefica vite. Ma permettete che, prima di separarci del tutto, io v’inviti a gustare con me un sorso degli ottimi prodotti che essa ci dona, e v’inviti a levar con me il calice per un augurio sincero e fervidissimo. L’augurio che questa pianta gloriosa, che ha rallegrato l’aspra e misera vita dei primi uomini; che ha seguito attraverso i secoli i nostri padri nel faticoso ed arduo cammino della civiltà; che è giunta fino a noi fra avversità e contrasti d’ogni specie – che questa vecchia pianta ringiovanisca perennemente, sfidando le ingiurie del tempo e delle falangi dei suoi nemici, si da poter continuare a darci i suoi dolcissimi grappoli, delizia dei nostri bimbi, e il suo generoso licore, ultimo conforto dei nostri vecchi!

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